
Agostino Bonalumi
White, 1980
Tempera vinilica su cartone
30 × 30 cm
White - Agostino Bonalumi
Quest'opera di Agostino Bonalumi è stata realizzata con tempera vinilica su cartone.
Opera firmata, e con certificato di autenticità dell'artista.
1935-1945 Agostino Bonalumi nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate, in Brianza, la regione più industrializzata a nord di Milano, da Abele e da Gemma Pelucchi. Suo padre, pasticciere, è attivista di sinistra, oppositore del regime, ed è segretamente iscritto al PCI. Questo lo porta e lo costringe a sostarsi spesso nei vari paesi briantei, dove lavora a volte autonomamente e a volte alle dipendenze di qualche pasticceria famosa. Agostino è il primo figlio maschio (ha una sorella maggiore, Rosa, e avrà due fratelli minori, Teodoro e Pier Enrico). Il sostentamento della famiglia non è facile, e Agostino frequenta le scuole dell’obbligo e contemporaneamente aiuta il padre. La passione per la pittura è precocissima, tanto da fargli affermare, in numerose interviste, che sin da piccolo disegnare e dipingere era per lui un modo di conoscere il mondo. 1946 – 1957 Alla fine della guerra, finite le scuole dell’obbligo, frequenta – senza poterla finire – una scuola di avviamento professionale. La passione della pittura convive con le necessità lavorative: quando non lavoro dipinge, e cerca tutte le possibilità di esporre i propri quadri (prima precocissima partecipazione – è solo tredicenne - al Premio Nazionale Città di Vimercate nel 1948). La prima personale arriva nel 1957 (Galleria Totti, Milano) che già testimonia il suo gravitare verso la città di Milano. 1958 - 1959 A Milano, nell’ambiente artistico attorno al quartiere di Brera, conosce Enrico Baj, uno dei fondatori della cosiddetta Arte Nucleare. Baj gli fa conoscere Piero Manzoni, allora legato al gruppo, e un incontro occasionale in trattoria con Enrico Castellani si trasforma in un profondo sodalizio, che vede i tre giovanissimi artisti (Bonalumi è il più giovane) cominciare ad esporre insieme, quasi fossero un gruppo, in Italia (gall. Pater, Del Prisma, Appia Antica) e all’estero (Gall. Kasper, Losanna). Il sodalizio si interrompe bruscamente, per motivi personali, alla vigilia della pubblicazione del primo numero della rivista “Azimuth” (dic 1959): da allora Bonalumi, pur avvicinato ancora per qualche anno agli altri due, appare come un’individualità artistica, non più legata ad alcun gruppo o formazione. Intanto si è precisata la “forma” della sua fase matura, con una serie di opere – iniziate nel tardo 1959 – in cui appare la tela estroflessa. 1960 – 1964 Mentre si consolida la sua notorietà di giovane promessa dell’arte italiana, con una serie di mostre a largo raggio (collettive a Berna, a Chicago, ad Anversa, a Losanna, a Londra, a Basilea, e due persona